Il progetto
L’idea di realizzare un sito on line, a partire da una mostra all’attività dell’Ottava Armata inglese in Italia nel 1943, nasce dalla volontà della nostra associazione di dare un contributo al disvelamento di una sorta di coltre nebbiosa che si è adagiata sulla narrazione degli eventi relativi allo sbarco alleato del 1943 a Salerno.
Questo è probabilmente dipeso dalla spaccatura in seno alla società civile sulla rilettura degli eventi che accompagnarono lo sbarco, la convinzione, di una larga parte della popolazione, che fosse l’effetto diretto di un “tradimento”.
Sul fronte opposto forse lo sbarco del 1943 sconta la percezione errata che, a differenza della guerra di Liberazione al centro e al nord d’Italia, la partecipazione alla lotta degli italiani sia stata limitata, sottovalutando le stragi naziste al sud, i rastrellamenti e, in primis, la sollevazione popolare di Napoli.
Abbiamo così pensato di dare il nostro contributo inserendo la narrazione dell’operazione Avalanche nel più ampio percorso della storia della seconda guerra mondiale in Italia in una pubblicazione on line che, più che una mostra web, vuole porre le basi per un piccolo museo on line che possa condividere, con un pubblico più ampio, la conoscenza mano a mano raccolta dai ricercatori. Nessuna pretesa di realizzare un racconto esaustivo ma solo di contribuire alla divulgazione degli eventi.
L’operazione Avalanche
Questa operazione, per dimensioni di gran lunga la più rilevante nel mediterraneo, determinò la liberazione di gran parte del sud, nei mesi tra agosto e ottobre, e consentì agli alleati, per la prima volta dopo Dunquerque, di stabilire una testa di ponte importante per l’attacco finale a quella che Hitler aveva definito la “Fortezza Europa”.
Proprio come a Dunquerque era già pronto l’ordine di reimbarco delle truppe e se ciò fosse avvenuto quale sarebbe stato il corso della storia? Di certo sappiamo la guerra sarebbe durata più a lungo e che ci sarebbero stati più lutti e più distruzioni.
La determinazione che ci spinge trae forza da una considerazione ulteriore, che si aggiunge alla convinzione che nel 1943 sia cominciato il percorso italiano verso la democrazia.
La Pace fu la vera conquista
Vogliamo ricordare ai più che la risoluzione di controversie mediante uno strumento come la guerra non è mai stata un’opzione efficace e immune da pesanti ripercussioni, pagate sempre dalla popolazione civile. Vogliamo ricordare che in un conflitto nessuno può considerarsi al sicuro nelle proprie abitazioni e che la ricerca delle vie per la Pace è sempre la strada maestra per la risoluzione dei problemi.
Carlo Bruno, presidente Associazione Culturale Mubat